L'idea

La scintilla da cui è partita questa iniziativa ha origini lontane ma non lontanissime e, con saliscendi tortuosi, si è modificata nel tempo prendendo anche le sembianze odierne di una mostra fotografica dal titolo ambizioso: “Fattore Umano”.

C’è un momento molto preciso nel quale tutto ciò ha avuto inizio, una sessione di formazione per il cambiamento culturale nelle imprese tenuto da Alessandro CHELO ad uno degli autori della mostra fotografica, nell’ormai lontano 2000.

Sentire parlare, in un contesto di formazione aziendale, di ecoleadership come sintesi di un approccio aperto e collaborativo, come espressione dell’autorevolezza e della passione sincera delle persone nelle grandi, ma anche nelle piccole cose (lavorative e non) di tutti i giorni  ha suscitato un crescendo di emozioni cangianti.

All’iniziale scetticismo e perplessità, sono infatti seguite curiosità e interesse sempre maggiori sino all’assimilazione e alla declinazione personale di queste riflessioni, anche e soprattutto per la dimensione sociale, e non soltanto aziendalistica, dell’analisi e delle idee presentate.

Imparare a inseguire i propri sogni eticamente ed “ecologicamente” nel sistema sociale in cui si vive e lavora, produce benessere diffuso che può diventare anche di natura economica. Il fatto che sia ancora troppo facile incrociare ambienti sociali e lavorativi ispirati invece alla competizione spinta, all’autoritarismo e al controllo, dimostra una volta in più il valore dell’analisi di Carlo Maria CIPOLLA nel suo bellissimo saggio “Teoria della stupidità”.

Essere etici nei rapporti con le persone conviene anche economicamente, oltre che soprattutto umanamente, ed è in ecosistemi aperti ad approcci simili che le persone sono più incentivate e disponibili a offrire il meglio di se stesse e far emergere la propria capacità di cambiare e governare le cose, di far pesare il proprio Fattore Umano.


La mostra

Da qui il tema della mostra: “Fattore Umano - Testimonianze dell'importanza del singolo e della sua capacità di incidere sulla realtà: un viaggio alla ricerca del talento delle persone e non di persone di talento!”.

Come pensare però di poter influenzare la libertà di espressione degli artisti nell’ambito dei rispettivi lavori? Per questo ci si è limitati a citare una traccia, volutamente fumosa, per lasciare tutto lo spazio possibile all’interpretazione soggettiva e alla creatività.

Ciascun autore ha così riletto, o forse sarebbe più corretto dire reinventato, il proprio contesto di Fattore Umano dopo aver sbirciato inconsapevolmente dal “buco della serratura” dell’ecoleadership e proseguendo poi all’inseguimento dei propri pensieri e delle proprie esperienze, tracciando un filo conduttore, a volte forte a volte esilissimo, che comunque lega tutti gli scatti presentati in questa mostra.

Nove diversi autori, in grande maggioranza alla prima esperienza in una mostra fotografica, hanno scelto di presentarsi al mondo con passione e sincerità, perché è sempre l’ora di giocare un bel gioco!


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